Corleone (PA) – I volontari con i soci della Cooperativa |
C'è un'altra Italia, diversa da quella divorata dall'egoismo o rappresentata dalla degenerazione cinica in alcuni palazzi della politica; un'Italia che usa il tempo delle proprie vacanze per seminare speranze e germi di democrazia. È l'Italia dei tanti giovani che partecipano ai campi di lavoro e studio sulle terre confiscate alle mafie che, in questi giorni, organizzati da Arci, Libera e altre associazioni, stanno dissodando le terre rese aride dalla violenza e dall'arroganza mafiose. La Regione partecipa, con un proprio contributo finanziario e con empatia culturale e politica, a quest'impresa così necessaria in un tempo in cui tutto intorno sembra parlarci solo di indifferenza, corruzione, crisi di valori, trame e conflitti che investono parte del mondo politico e dell'economia. I progetti che abbiamo finanziato in questi giorni hanno coinciso anche con l'anniversario della strage di Bologna, nella quale appunto i poteri deviati dello Stato, la criminalità organizzata, l'eversione fascista produssero il cocktail devastante per le tante vite stroncate e per la nostra democrazia. Ricordare non è solo un doveroso esercizio della memoria,masoprattutto unacostruzione faticosa e quotidiana di spazi di speranza e civismo.
Come avvenuto ad esempio, pochi giorni fa a Licciana Nardi (MS). Qui la confisca della Villa di un camorrista condannato per violenze e riciclaggio con il gioco d'azzardo, ha portato alla restituzione al popolo di una casa dove riannodare i fili della comunità, della coesione sociale, della cultura viva. Il gioco d’azzardo, in cui la linea che separa il lecito dall'illecito è sempre più impercettibile, è la zona grigia dove si diffonde la malavita organizzata, anche da noi. Tema evidentemente incomprensibile al governo che, legalizzando dadi, black jack e roulette operabili ora con smarthphone o computer, ha pensato a rimpinguare così le casse dello Stato, mettendo a rischio quelle di molti cittadini. Ma c'è un'altra Italia; a Licciana Nardi; nelle terre confiscate alle mafie; ed ha il volto dei mille giovani toscani che le restituiscono alla civile vita democratica.
Licciana Nardi (MS) la confisca |
[Enrico Rossi Presidente Regione Toscana - l’Unità 7 Agosto 2011]
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