domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua


La Pasqua è un passaggio e tutti, chi con la fede chi senza, ci troviamo necessariamente, volenti o nolenti, a compierne nel corso della vita.
Ecco perché auguro a tutti una serena Pasqua, che tutti possiamo attraversare i passaggi che la vita ci richiede di fare con coraggio e fiducia.
[don Tonino Bello]
  
Non ho avuto la fortuna di incontrare, conoscere ed ascoltare personalmente don Tonino Bello.
Sicuramente un uomo di profonda fede e di grande umanità, con un notevole carisma ed un cuore capace di sprigionare contemporaneamente audacia e tenerezza.
Era vescovo, eppure quotidianamente fuori dalle sagrestie e tra la gente, come ad esempio lo si poteva trovare a manifestare con gli operai o quale fondatore di cooperative per aiutare famiglie in difficoltà o ex-tossicodipendenti.
E’ andato a manifestare personalmente contro il potenziamento militare a Crotone, a Gioia del Colle, a Comiso o contro la guerra nel Golfo. Leader non solo di un movimento cattolico, ma di tutti i pacifisti in Italia.
Sebbene molto malato, organizzò e guidò una marcia di pace a piedi tra le strade di Sarajevo sotto i bombardamenti ed il tiro dei cecchini, con tantissimi giovani di tutto il mondo (disse: “quel giorno c’era una nebbia della madonna”).
Manifestò un'opposizione così radicale da attirarsi l'accusa di istigare alla diserzione.
Non è stato solo un grande profeta di pace e di giustizia sociale, un sostenitore convinto della nonviolenza, ma un vero operatore coerente. Il suo sogno era una “Chiesa col grembiule” al servizio dei poveri e non una Chiesa del potere.        Auguri       Benedetto Randazzo


Leonard Cohen - Allelujah (di Jeff Buckley)

domenica 24 marzo 2013

Roger Waters boicotta Israele

Roger Waters boicotta Israele: “ha perso il controllo
Il leader dei Pink Floyd: «Suonare lì non avrebbe effetti di sensibilizzazione».
[fonte: http://popoff.globalist.it]
Roger Waters invita i suoi colleghi musicisti a boicottare Israele con un meccanismo simile a quello messo in atto durante gli anni dell'apartheid in Sud Africa.
L'ex bassista dei Pink Floyd accusa il governo israeliano di utilizzare politiche analoghe a quelle sudafricane nell'occupazione della West Bank e dei territori di Gaza.
«Hanno perso ogni controllo. Mi sembra che andare lì e mettersi a suonare il violino per loro non avrebbe questi grandi effetti di sensibilizzazione».
Chi conosce i trascorsi della storica band non si meraviglia. Molte tracce sono reperibili sul web.
"The Wall" (1979), uno dei dischi più conosciuti è un album apertamente anti-autoritario e antifascista. Il brano “Another brick in the wall” fu anche l'inno degli studenti neri sudafricani nel 1980 durante la rivolta di Elsie's River per protestare contro la propaganda razziale. Il 2 maggio dello stesso anno la canzone fu censurata in quello stato.
Quando nel videoclip inizia l'assolo di chitarra di Gilmour gli studenti in marcia si ribellano e distruggono l'edificio scolastico usando dei martelli e, infine, lo incendiano.
Il messaggio è valido a ogni latitudine. Nel tour 2010-2011 Waters fa proiettare alcune immagini: aerei da caccia che sganciano sulla Palestina stelle di David e dollari americani. E questo gli ha procurato la reazione verbale aggressiva dell'AntiDefamation League: «Le immagini che ha scelto hanno superato il confine che conduce all'antisemitismo. Avremmo preferito che Waters avesse scelto qualche altro modo per convogliare le sue idee politiche senza scivolare nel peggior stereotipo antisemita sugli Ebrei che non pensano ad altro che a far quattrini».
Una formula sfoderata contro chiunque si azzardi a criticare lo stato sionista. Waters, senza fare una piega, ripete ogni volta che il Muro è terribile e che spera sia abbattuto presto.
Prima della guerra, il padre di Roger Waters (leader dei Pink Floyd, dopo Syd Barrett e prima di David Gilmour) era obiettore di coscienza e guidava un ambulanza a Londra. Era membro del Partito Comunista inglese ed è stato ucciso in Italia dai nazifascisti il 18 febbraio 1944 poco dopo lo sbarco ad Anzio. È sepolto nel cimitero inglese a "Le Falasche", una frazione di Anzio (RM) sulla via Nettunense, lungo la statale 207 Aprilia-Anzio a circa 7 chilometri dal centro cittadino. Anche la mamma di Waters è stata un'attivista comunista.
Per Waters e per Alan Parker (The Wall il film) il male assoluto è rappresentato da un leader fascista e nel film gli skinheads sono estremisti di destra.


Prima ancora, "Animals" (1977), è stato un disco molto ideologico, anticapitalista, secondo i critici il più politico dei Pink Floyd.
Viene ripresa l'idea di George Orwell nella Fattoria degli animali e vengono descritti vari tipi di tipologie umane. Queste sono tre:
I cani, borghesi, feroci, arrampicatori sociali, che hanno il solo interesse di scalare la società con la forza e l'arroganza.
I maiali, ricchi, capitalisti, che comandano su tutti, anche sui cani.
Le pecore, tutto il resto dell'umanità, vivono senza un perchè, subiscono passivamente la supremazia dei cani e dei maiali.

giovedì 21 marzo 2013

21 Marzo

21 marzo:
"Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie"

Ogni anno, il 21 marzo, comincia la primavera, per tutti, non solo per chi ama il risveglio della natura o la memoria del ciclo della vita.
Ideata e promossa da Libera 18 anni fa, in questo giorno, la "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", non per un semplice ricordo, ma per rinnovare l’impegno di ciascuno contro la criminalità organizzata, 365 giorni l’anno, è diventata la giornata simbolo per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie.
L’associazione ogni anno rinnova, in nome di quelle vittime, il suo impegno di contrasto alla criminalità organizzata esprimendo in modo concreto la vicinanza ai familiari che aspettano da tanto tempo giustizia e verità.
Con l’Associazione Avviso Pubblico e con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, quest’anno è stata anche anche la giornata nazionale dell’impegno civile per costruire un futuro fondato sulla legalitá e sul rispetto della Costituzione.
In tante piazze d’Italia, dalla Val D’Aosta alla Sicilia, senza eccezione alcuna, grazie anche alle associazioni dei familiari delle vittime ed a tantissimi volontari, sono stati ricordati i nomi di coloro che hanno perso la vita per non aver voluto cedere alle minacce, ai ricatti, alle richieste di pizzo.
Per queste ragioni sarebbe davvero auspicabile che almeno questo nuovo Parlamento volesse finalmente approvare la proposta che si rinnova ogni anno dalle piazze italiane, di istituire il 21 marzo di ogni anno, la “Giornata della memoria e dell’impegno, una giornata civile capace di coinvolgere media, scuole, istituzioni, così come é stato chiesto non solo dai molti familiari delle vittime di mafia a cui ha dato voce Don Ciotti il 16 marzo scorso a Firenze, ma anche dal gruppo parlamentare del PD a Montecitorio, che ha depositato questa mattina una proposta di legge, a prima firma del capogruppo Speranza, per istituire, il 21 marzo, la “Giornata nazionale della legalità e della memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie”.
La notizia è stata resa nota dal promotore, il democratico torinese, Davide Mattiello che sottolinea come: “scegliere il 21 di marzo, il primo giorno di primavera, non è una casualità: questa data non è l’anniversario di qualcuno ma è l’atto di rispetto per ciascuna vittima”.
Il parlamentare ha aggiunto, “Auspichiamo che l’iter parlamentare di questa proposta di legge, che trova ampia condivisione ed attesa nella società, parta in tempi brevi”.
La proposta di legge, che è stata firmata anche dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, c’è da auspicarsi venga fatta propria da tutti i gruppi Parlamentari: l'impegno contro le mafie non è di destra o di sinistra, è di tutti coloro che credono nelle Istituzioni!

Le mafie parlano tutte le lingue. L'unico che non parla sei tu. Rompi il silenzio.
Libera la tua voce....

sabato 16 marzo 2013

Chiediamo l'esproprio del casolare dove fu ucciso Peppino Impastato

CHIEDIAMO L'ESPROPRIO DEL CASOLARE DOVE FU ASSASSINATO PEPPINO IMPASTATO
Peppino Impastato, per aver denunciato dai microfoni della sua radio le attività della mafia, fu assassinato il 9 maggio del 1978.
Gli assassini tentarono di farlo credere un attentatore facendolo saltare sui binari della ferrovia. La caparbietà dei suoi compagni, che trovarono in un vicino casolare una pietra con il suo sangue, fece però affiorare la verità.
Ora, il casolare di contrada Feudo, a Cinisi (PA), dove lo hanno massacrato ed ucciso 35 anni fa è stato trasformato in una discarica, il terreno circostante è coperto da letame e lo stato di conservazione dell'edificio è talmente grave che rischia il crollo.
Aderisci alla petizione, firma direttamente su: www.change.org/peppinoimpastato
questo il testo della petizione:

All'attenzione del Presidente della regione Siciliana Rosario Crocetta

Ho appreso che il casolare di contrada Feudo, a Cinisi, dove il 9 maggio 1978 fu assassinato Peppino Impastato è ridotto a una discarica.
Già nel 2011 era stato lanciato l'allarme anche con una petizione che ha raccolto oltre 3000 firme. Intanto la situazione si è aggravata ed il casolare rischia il crollo.
Ho letto del disappunto di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che denuncia:
« Mi chiedo se sia un paese civile quello che ricopre con l'immondizia il sangue di mio fratello. È vergognoso, quel casolare è il luogo della memoria più importante della Sicilia che ha lottato contro la mafia. Mi chiedono - aggiunge Giovanni - di mettere almeno una targa, ma il tetto è rotto e il proprietario porta qui le mucche a pascolare. Qualche giorno fa mi sono recato sul posto insieme a una scolaresca di ragazzi del Nord, ma ho bloccato tutto perchè ho provato vergogna.
Non dico di mettere il tappeto rosso, ma il sindaco potrebbe almeno vigilare sulla pulizia facendo leva sul proprietario.
È una questione di dignità, noi qui abbiamo trovato il sangue di Peppino. Mi vado sempre più convincendo che la memoria di Peppino non interessa più a nessuno. Neanche a quelli che dicono di volerla difendere, fra le istituzioni e la cosiddetta società civile. La verità è che siamo stati abbandonati da tutti ».
Credo che la Regione abbia il dovere di tenere alto il decoro di un luogo della memoria. Per questo Con la Presente aderisco all'appello lanciato da Rete 100 passi e chiedo che la procedura promessa dal precedente governo regionale venga realmente attivata con determinazione e che il casolare venga espropriato e consegnato alla collettività. Credo sia un atto dovuto nel rispetto dell'impegno antimafia di Peppino Impastato e di tutti coloro che sono morti per non aver abbassato la testa.