Video





A Cinisi, "Oltre i confini della memoria" - Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato dal 7 al 9 maggio 2012. (Videodiario di Licio Esposito e Marta dal Prato).
Pensieri di Don Luigi Ciotti, Don Armando Zappolini.... 
"....con la speranza che il sangue di Peppino renda fertile di giustizia e di speranza questa terra."
[Don Armando Zappolini]




Peppino Impastato, un'esistenza dedicata alla lotta contro la mafia ed alla difesa del territorio contro abusi e "saccheggi", mediante denunce pubbliche con mostre fotografiche, con Radio Aut e con l'impegno politico che lo portò a candidarsi alle elezioni comunali, prima che fosse ucciso dalla mafia il 9 Maggio 1978. Le immagini del video sono tratte dal film "I 100 passi", e dalle manifestazioni che si sono svolte a Cinisi il 9 maggio 2012 nella ricorrenza dei 34 anni dal suo omicidio.






 "I 100 passi dei Sindaci", è questo il titolo della manifestazione che si è svolta il 9 maggio 2012, a Cinisi (PA), in ricordo dei 34 anni trascorsi dall'uccisione di Peppino Impastato. I Sindaci e i Rappresentanti delle Istituzioni si sono ritrovati davanti a Casa Memoria, e da lì hanno percorso quei famosi "Cento passi", la distanza che separa la casa dove un tempo viveva Peppino Impastato, oggi museo della memoria, dall'abitazione di Gaetano Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l'omicidio, oggi confiscata alla mafia e luogo di ritrovo per i tanti giovani siciliani e non.
I Sindaci e i tanti amministratori locali provenienti da diversi comuni italiani hanno percorso quei Cento passi con le loro fasce tricolori, a fianco dei tanti giovani che ogni anno arrivano a Cinisi da tutta Italia, e hanno scoperto la prima pietra d'inciampo di un percorso della memoria dedicato a Impastato e alle altre vittime di mafia.
L'iniziativa "I 100 passi dei Sindaci", è stata promossa da Avviso Pubblico, e dall'Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, per ricordare la figura di Peppino, il suo pensiero e la sua forte lotta per la difesa dei diritti di tutti, ma anche per sostenere i tanti amministratori locali che giornalmente lottano contro le mafie e portano avanti i valori della legalità democratica e costituzionale.




Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, (Aprile 2011) - si assegna il premio a "Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato", realizzato con il contributo dell'Associazione Ilaria Alpi e col sostegno di UniCredit.
Il primo premio nella sezione video va al lavoro dei romani Enrico Tata e Ruggero Spataro.
Menzione speciale, tra gli applausi del pubblico, per il video di Marco Pirrello, videomaker e redattore di Step1, dal titolo "Peppino, tutta un'altra storia". Per la sezione testo vince l'elaborato di Federico Alagna, "Peppino Impastato: la storia di una scelta".
La giuria che ha assegnato il premio era composta da Lirio Abbate, inviato de "L'Espresso" ed esperto di mafia; Giovanni Impastato, fratello di Peppino; Francesco La Licata, giornalista de "La Stampa" ed esperto di storia della mafia; Marco Rizzo, giornalista e sceneggiatore del fumetto dedicato ad Impastato




Welcome to Mafiopoli... 
A tanti anni dalla morte di Peppino Impastato c'è ancora "chi non sente", "chi non vede", "chi non capisce....Una vergogna di fronte alla quale non possiamo restare indifferenti. La notte di Peppino è lunga e triste, la pioggia è come lacrime che appannano la vista, in attesa di un riscatto che, a Cinisi, temo non arriverà mai...
Consiglio anche la visione di questo filmato ( http://youtu.be/mZMNdG_hLlE ) di circa 2 minuti tratto dal Film di marco Tullio Giordana "I 100 Passi": il discorso alla radio di Salvo Vitale (Claudio Gioè) dopo l'omicidio di Peppino Impastato


La libertà è partecipazione -Giorgio Gaber



Il 9 Maggio del 1978 Peppino Impastato fu ucciso dalla Mafia, perché faceva una cosa che i mafiosi, anche oggi, non sopportano: diceva i nomi e prendeva in giro i potenti. Parlava senza paura degli abusi edilizi, del traffico di droga nella mani della mafia, il municipio era nel suo racconto il "maficipio" di "mafiopoli" e il boss Gaetano Badalamenti era il "gran capo Tano Seduto".
Perché è importante ricordare oggi la figura e la storia di Peppino Impastato? Perché sono passati tanti anni ma la situazione non è poi così cambiata. La mafia, anzi le mafie, continuano a vivere, a prosperare e a dominare territori e mercati. Chi prova a dire i nomi e a svelare come le mafie del sud riversino i loro soldi nelle ditte del Nord controllandone l'economia è destinato alla morte, deve scappare, viene messo sotto scorta.




Collettivo Peppino Impastato - Li nostri morti
Il "Collettivo"e' nato un anno dopo l'uccisione di Peppino Impastato, per iniziativa di un gruppo che ha vissuto, in prima persona, quella drammatica esperienza, insieme ad altri momenti di partecipazione politico-culturale, come quelli del "Circolo Musica e Cultura" (Cinisi) e "Radio Aut" (Terrasini), due poli di aggregazione giovanile di cui Peppino era stato animatore. La lotta contro la mafia si e' sviluppata contemporaneamente al fenomeno
mafioso, a cominciare dalle lotte contadine dell'ultimo decennio dell'800: i "fasci siciliani"
Il movimento dei Fasci ebbe una vita travagliata, Francesco Crispi, il protagonista dei moti risorgimentali, legato agli agrari, dispose lo scioglimento dei Fasci e ordinò la repressione armata. Sotto il fuoco dell'esercito e dei campieri mafiosi caddero militanti e partecipanti alle manifestazioni (108 morti in un anno, dal gennaio del 1893 al gennaio del 1894)
I capi furono processati e condannati a lunghe pene detentive. Circa un milione di persone lasciò la Sicilia. Destinazione: soprattutto l'America.......




 
Giugno 2011 - La vittoria dei SI ai referendum:
UNA VITTORIA DEL POPOLO SOVRANO
È' stato come risalire faticosamente un fiume controcorrente. Ma davvero n'è valsa la pena di aver speso tantissime giornate a raccogliere le firme, insieme agli altri promotori dei referendum, e stare fino a venerdì sera in piazza, nei mercati e nelle strade a fare una nostra insistente campagna di controinformazione a sostegno del SI'.