lunedì 1 febbraio 2021

Un giorno particolare

 

Un giorno particolare…

 

Giallo, Rosso, Arancione… spostandomi dalla Toscana alla Sicilia, tra il 31 Gennaio ed il 1° Febbraio oltre ai confini geografici ho attraversato zone con tutti gli indici di pericolosità previsti dalla norme vigenti in epoca di pandemia; verifica autocertificazione e tampone in aeroporto, hanno sancito infine il necessario “disco verde” anche da parte delle Autorità. Ogni volta, assaporo con piacere il “ritorno al mittente”, ma stavolta è stata una “corsa ad ostacoli” (colorati). E’ sempre bello riprovare questo senso di dolcezza legato al ritorno a Cinisi.

Immancabile, come sempre, la visita a Casa Memoria, nonostante la chiusura forzata imposta dalle limitazioni in epoca di Pandemia; le luci sono accese, Giovanni (come sempre) è li, un saluto  a Felicia che oggi era di passaggio... Accoglienza calorosa, incontro piacevole, interrotto da telefonate, appunti, sul tavolo un’agenda aperta “piena zipilla” (come siamo soliti dire in Toscana), di appuntamenti per eventi-incontri-presentazioni che vedranno impegnati lui, Felicia, “i ragazzi” di Casa Memoria nel tempo a venire.

A debita distanza (sigh!), sorseggiamo un buon caffè, parliamo delle criticità-limitazioni imposte dall’emergenza Covid, per le attività di Casa Memoria, dei recenti sviluppi della vicenda “caseggiato in Contrada Uliveto”, confiscato al Boss Badalamenti ed assegnato qualche giorno fa per “l’uso sociale” previsto dalla Legge n.109/1996, dal Comune di Cinisi, proprio a Casa Memoria: http://casamemoria.it/?p=2135

Un lieto fine a cui è stato possibile arrivare, attraverso un percorso “accidentato”, grazie all’impegno, il coraggio, la determinazione non solo di Casa Memoria, ma anche del Comune di Cinisi, con in testa il suo Sindaco.

Molti ricorderanno la vicenda, che ha degli aspetti “grotteschi” quasi in stile “Pirandelliano”: http://casamemoria.it/?p=2113, che per dirla alla maniera di Peppino, fa ancora percepire il solito stantìo odore….

Il libro. Con Giovanni parliamo un po’ dei contenuti del suo terzo libro, di recente uscita: “il coraggio della memoria”, una ricostruzione storica che partendo dal 2005 arriva al 2020, anno segnato dalla pandemia da Covid-19, con le relative preoccupazioni, ma la voglia di non fermarsi.

La scomparsa di mamma Felicia, il 7 dicembre del 2004, ha segnato un grande vuoto, la scelta di Giovanni Impastato è stata di mantenere fin da subito la promessa a lei fatta di "continuare a tenere aperta la Casa" insieme ai suoi familiari, ad alcuni compagni ed una nuova generazione che non ha conosciuto Peppino.

Dopo 16 anni, nasce l'esigenza di raccontare questa storia attraverso una raccolta di testi, articoli e documenti; riaffiorano tanti episodi ed analisi riguardanti la vicenda politica e sociale del nostro Paese, rileggerli è una spinta a continuare a costruire il futuro di questa storia, ma anche l'occasione per alimentare una discussione all'interno di quella parte della società civile che crede ancora in un possibile cambiamento.

Mentre autografava una copia del libro, di cui mi ha poi fatto gradito dono, con un pensiero personalizzato, con Giovanni abbiamo ripercorso poi un ricordo per me molto particolare, legato a questa data: il 1° Febbraio di 10 anni fa, Giovanni e Felicia furono protagonisti e graditi ospiti a Volterra e Pomarance, di iniziative pubbliche tenute anche nelle scuole, in tema di movimento antimafia, cittadinanza attiva, diritti civili, ripercorrendo le tappe della vita e dell’impegno civile di Peppino e di sua mamma Felicia: problemi di salute mi impedirono allora di partecipare alle riuscitissime e partecipate iniziative per la presentazione del suo primo libro “Resistere a Mafiopoli”, dopo una fase organizzativa che avevo curato con i Comuni e le associazioni di promozione sociale del territorio di quella parte della Toscana…