La notte di Peppino è lunga e triste, la pioggia è come lacrime che appannano la vista, in attesa di un riscatto che, a Cinisi, forse non arriverà mai.
Peppino aveva un modo di fare poesia passionale, ermetico e improvvisato come l'autentica passione politica, del resto.
Mai, purtroppo, in questi 33 anni le sue parole ed il suo pensiero hanno smesso di esssere attuali…
E’ di questi giorni il tentativo dichiarato di perpetuare la notte sull'Italia tutta, facendo calare un immenso bavaglio sulle redazioni di qualsiasi mezzo di informazione e di accecare la pubblica opinione, affinchè nulla veda e nulla sappia sul degrado politico, etico e sociale che ha ormai ridotto ad una sorta di fogna a cielo aperto, questo paese.
E’ in questo clima di degrado che qualche giorno fa si è levato l’appello di Giovanni, fratello di Peppino e di Radio 100 Passi: “Salviamo il casolare e tutto ciò che conserva l'ultimo respiro di Peppino…”, dopo la constatazione dello stato di degrado del casolare in località “Feudo” a Cinisi, dove 33 anni fa, fu ucciso il fratello.
All’appello lanciato da Radio 100 Passi (*leggi) e dalle pagine del quotidiano La Repubblica (*leggi) da parte di Giovanni Impastato e dell’Associazione Casa memoria di Cinisi (*leggi comunicato), è seguito un “tam-tam” sul web provocando in poche ore prese di posizione autorevoli: On. Sonia Alfano (*leggi) ed iniziative di mobilitazione da parte di associazioni, partiti, giornalisti e semplici cittadini, volte a sensibilizzare il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Cinisi ad intervenire, attivandosi subito, per restituire la dignità già violata, al luogo dove Peppino fu assassinato dai sicari di Tano Badalamenti.
Singolare e spero efficace, l’iniziativa di Giulio Cavalli (attore, scrittore, regista, Consigliere Regionale Lombardia), che in queste ore dal suo “blog” ha lanciato l’iniziativa: Pulite la memoria di Peppino Impastato! Ci metto la firma, una raccolta firme “on line” per « inviare una mail (tecnicamente: mailbombing) al sindaco di Cinisi ed esprimere il nostro sdegno…»
Un Paese civile non può lasciare marcire i luoghi della memoria dei propri uomini lasciati soli già una volta.
Bisogna fare qualcosa tutti e subito perché questa “lunga notte senza tempo” italiana, non diventi infinita…
Petizione “on-line” di Giulio Cavalli:
Nessun commento:
Posta un commento