venerdì 27 gennaio 2012

27 Gennaio – Giornata della memoria… e la consapevolezza?

Ohibo’… c’è bisogno di una giornata della memoria?
Direi proprio di si, ma una sola non basta, c’è bisogno di 365 giorni della memoria (quest’anno 366 perché è bisestile), perché ci sono delle cose che non dovremmo dimenticare mai.
In Italia è dal 2000 che è stata istituita con Legge dello Stato nella ricorrenza “dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.” [art.1 L.211/2000]
Nella memoria è racchiusa la nostra identità, ignorarla significherebbe inevitabilmente permettere il riaffiorare del degrado umano che ha portato alle scelte politiche ed economiche di prima della seconda guerra mondiale e legittimare i motivi che l’hanno scatenata.
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, si trovarono di fronte a un’atroce scoperta: il campo di concentramento con quanto vi era accaduto di atroce.
Il ritrovamento di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente, per la prima volta al mondo, l'orrore del genocidio nazista; con il passare del tempo è emerso anche quello che non si è saputo, cioè che - oltre a ebrei, disabili, malati mentali, oppositori politici, Rom, Sinti e Testimoni di Geova - nei campi di concentramento furono rinchiusi anche omosessuali e transessuali. La loro prigionia iniziò nel 1933 con i primi internamenti a Fuhlsbuttel, nel 1934 a Dachau e Sachsenhausen; inoltre, molte centinaia di omosessuali furono catturati e rinchiusi in occasione delle Olimpiadi di Berlino del 1936 per "ripulire le strade".
Oggi più che mai è necessario ricordare e non soltanto l’orrore della pulizia etnica, perché se Hitler scelse come nemico il Giudeo, l’Ebreo le motivazioni furono puramente economiche: loro erano i maggiori banchieri e proprietari delle acciaierie tedesche.
Capite che allora come oggi per stabilire un “nuovo ordine” in Europa e conseguentemente nel mondo in un sistema capitalistico, bisogna necessariamente controllare l’economia, possedere le materie prime, se non ci sono, trovare il modo di accaparrarsele.
Dobbiamo essere consapevoli di ciò guardandoci intorno: oggi però per fare ciò non sono più necessari i carri armati, sta già avvenendo senza avere sentito il rumore dei cingoli, né il crepitìo delle mitragliatrici: per fare capitolare uno Stato basta schierare campo nuove potenti armi di distruzione come le agenzie di rating….
Cosa c'entra la Giornata della Memoria, il nazifascismo, la seconda guerra mondiale, la crisi del 1929 con la situazione di oggi?
E’ solo un cambio di strategia imperialista, quello che hanno cercato di fare con le guerre, le divisioni dei popoli con il razzismo, ricordiamo la Shoah, doverosamente e condivido, e non ricordiamo i palestinesi? ...ma questo è un discorso etico e morale, andiamo al nocciolo della questione.
La crisi che stiamo vivendo è più grande di quella del 1929 ed è una crisi finanziaria creata dai profitti della finanza mondiale, dalla Goldman Sachs, dalle borse, da Wall Street, dal capitalismo finanziario e parassita, dalla BCE e dalla politica espansionistica della Merkel, non ha più bisogno di investire in acciaierie, di fare delle guerre per distruggere tutto ed impegnarsi nella ricostruzione, dopo, moltiplicando i profitti, arricchendosi sempre di più sullo sfruttamento del popolo e reso schiavo del precariato per sopravvivere.
Oggi, per raggiungere lo scopo, basta creare ed alimentare, artificialmente e con interessi esosi, il debito pubblico e con esso rendere schiavi interi Stati asserviti politicamente alla finanza parassita, dove le banche e gli investitori hanno preso il posto, eticamente, dei forni crematori.
Stampi moneta che non vale niente, è solo carta, con un invio del pc la presti a Governi e Stati complici, che a loro volta li investiranno in speculazioni o in produzione.
Sfruttando milioni di lavoratori in maniera variegata e proporzionale per mantenere la pace sociale, la carta moneta, che non ha valore, genera debito e quindi interessi, una specie di moltiplicazione dei pani e dei pesci che non ha niente di miracoloso ma è semplicemente opportunismo, alta finanza.
La carta moneta, che non vale niente, acquista il suo valore attraverso i consumi, la produzione, il lavoro umano, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali. Attraverso gli interessi sul debito i 100 euro nominali diventano 150 reali pagati dalla povera gente e questo genera il profitto alla grande finanza parassita che non ha più bisogno di scatenare guerre, costruire carri armati, per fare profitti.
Di ciò dobbiamo per lo meno cominciare ad esserne consapevoli: “Il sapere, anche senza speranza, è da anteporre all’ignoranza che si nutre di illusioni e falsità.” (Karl Marx).
Mi fermo qui, spero di avere suscitato qualche riflessione….

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