mercoledì 30 maggio 2012

2 giugno Festa della Repubblica. Appello inviato al Presidente Giorgio Napolitano

Un appello per chiedere di sostituire la parata del 2 Giugno con iniziative di valorizzazione dei tanti operatori civili italiani che ogni giorno lavorano per la Pace e la Nonviolenza in tutto il mondo, rischiando anche la propria vita. E' questa l'iniziativa proposta quest'anno da Pax Christi, rielaborata dall'Associazione Mestizaje di Cecina, a cui ha aderito il Tavolo per la Pace della Val di Cecina, con l'invito alle Amministrazioni Locali di adeguarsi allo spirito ed ai contenuti dell'appello, nel partecipare o promuovere le celebrazioni della Festa della Repubblica.
Questo l'appello al Presidente:
Castagneto Carducci, li 17/05/2012

al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano

Appello al Presidente della Repubblica
per l’abolizione della parata militare del 2 giugno e sua sostituzione con iniziative di valorizzazione delle tante esperienze di associazioni e persone che, nel rispetto dell’art. 11 della Costituzione, ogni giorno lavorano per la Pace e la
non violenza.
Non possiamo parlare del 2 giugno in maniera “alternativa” senza mettere in conto le solite critiche che ci verranno mosse: di non essere patrioti, di non tenere ai simboli della patria e alle nostre radici storiche, di essere antimilitaristi e così via……. Premettendo, questo vogliamo ricordare che in questa data, nel 1946, si svolse il referendum istituzionale nel quale la maggioranza degli italiani e per la prima volta anche delle italiane, fu chiamata a scegliere tra Monarchia e Repubblica, pronunciandosi a favore di quest’ultima. Il 2 giugno 1946 segna quindi una data fondamentale della storia dl nostro Paese: la nascita della Repubblica attraverso il voto di tutti gli Italiani, uomini e donne, quest’ultime escluse dal voto fino a quel momento!
E Repubblica cosa significa? La Repubblica è una forma di governo di carattere rappresentativo in cui l’organo supremo viene eletto dai cittadini o dal parlamento, e seppur con forme diverse è espressione di democrazia, di rappresentanza della volontà del popolo.
Quindi ci chiediamo come mai una festa che dovrebbe essere appunto dei cittadini, del popolo, venga celebrata con le parate militari, la sfilata delle armi, la mostra degli ordigni bellici! Il due giugno sarebbe bello veder sfilare le persone e le associazioni che si sono impegnate in azioni positive e per la costruzione di un Mondo migliore: il volontario di Emergency che mentre lavorava nell’ospedale aperto a tutte le etnie è stato rapito e liberato, lo studente che ha denunciato il sopruso dei bulli su un compagno disabile, i ragazzi di Libera che vanno a lavorare nei campi confiscati alla mafia, la famiglia dell’immigrato che ha salvato in mare persone che stavano per affogare ed è morto, e così via………
Riteniamo sia fondamentale non promuovere mai, sia a livello nazionale che locale, eventi tesi a esaltare la cultura bellica, ma continuare a sviluppare invece la promozione del servizio civile e le iniziative per la formazione dei corpi civili di pace, quali strumenti efficaci e alternativi agli interventi militari, per sconfiggere le sciagurate scorciatoie delle guerre e del terrorismo.
Questo perché occorre, se vogliamo davvero dare un segnale di cambiamento, cercare di ripensare che il vecchio Mondo è stato costruito sulle macerie delle guerre e se a quel tempo erano giustificate dalla “liberazione dei popoli”, oggi non possiamo trasformarle in “missioni di pace”: c’è pace in Iraq, in Afganistan, in Libia? Sono solo coperture per salvaguardare “affari ed interessi economici o l’appropriazione di risorse naturali”; ed i popoli difficilmente possono trarre un “segnale di pacificazione” attraverso “strumenti e simboli di guerra”! La nostra Repubblica è fondata sulla Costituzione e l’art.11 ripudia la guerra e si basa su altri principi: il lavoro, la giustizia, la libertà, la salute, l’educazione,ecc.
Per questo chiediamo di abolire la parata militare del 2 giugno, oltre al motivo della necessità di risparmio economico (l’anno scorso costò quasi 10 milioni di euro), in tempo di crisi e mentre si impongono pesanti sacrifici ai cittadini.
Per tutti questi motivi Noi continuiamo a chiedere con forza che il Parlamento ed il Governo non confermino l’enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l’acquisto dei cacciabombardieri F35 e che ci si avvii alla revoca delle loro ordinazioni.

Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina
Palazzo Comunale di Castagneto Carducci, via Marconi n. 4
Tel 0565 778261 - Fax 0565 763845 cell. 333 2526023
pace@comune.castagneto-carducci.li.it

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