SIRIA - NO A UN'ALTRA GUERRA ! |
In data 30 agosto il “Tavolo per la pace della Val di Cecina” si è riunito, con convocazione straordinaria, a Donoratico per discutere della grave situazione internazionale che si sta profilando a seguito della crisi siriana.
Nel farlo il Tavolo ha deciso di aderire e far proprio l’appello
“Sveglia” della Tavola Nazionale della Pace condividendone
pienamente i contenuti.
Abbiamo ritenuto, altresì fondamentale condividere ed appoggiare
l’operato del Governo Italiano e della Ministro Bonino nel
dichiarare l’Italia fuori da un intervento militare anche se
avvallato dall’ONU.
In occasione della discussione il Tavolo ha deciso di organizzare
due iniziative il giorno 11 settembre cui parteciperà Flavio
Lotti (coordinatore della Tavola Nazionale) e
Valentina Pignatti (Presidente "Un ponte per... "); altri
invitati sono in attesa di conferma. Le due iniziative si terranno
una nell’alta Val di Cecina (Pomarance, spazio Savioli ore 17,30),
l’altra nella bassa (Rosignano, sala conferenze piazza del Mercato
ore 21,15). [vedi
locandina... ]
In quelle occasioni, a cui fin da ora invitiamo a partecipare le
amministrazioni comunali, le associazioni e la cittadinanza tutta,
il Tavolo presenterà il testo di una bozza di Ordine del Giorno da
far discutere ai vari Consigli Comunali della Val di Cecina in modo
da prendere posizione contro l’intervento militare.
Invitiamo infine le amministrazioni comunali, (oltre che, a
partecipare con i propri gonfaloni la sera dell’11 settembre a
Rosignano), ad esporre, fin da subito, la bandiera della pace fuori
dai municipi come segno visibile del nostro ripudio della guerra. -
[Locandina
iniziative dell'11/9...]
Donoratico, li 30/08/2013
Il coordinatore dell’Alta Val di Cecina: Graziano Pacini
Il coordinatore della Bassa Val di Cecina: Michele Bianchi
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<< SVEGLIA! >> Appello urgente contro la guerra |
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SVENDITE DI FINE STAGIONE ! (?) |
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Lo scorso 21 agosto l'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati ha deciso di mettere in vendita Suvignano, 700 ettari, due agriturismi, 13 casali, sottratta alla mafia siciliana da Giovanni Falcone.
Certo, una scelta dettata dalla legge, secondo i funzionari
governativi, nonostante gli enti locali, Regione Toscana in testa,
avevano presentato un articolato progetto di valorizzazione, e che
in qualche modo già contribuivano nella gestione dell'azienda,
guidata dal 1993 da un amministratore giudiziario.
Con Suvignano sono 44 le Aziende confiscate alla mafia,
destinate alla vendita. Il bene confiscato più grande del centro
Italia è un’azienda ancora attiva, con dipendenti che sono riusciti
a garantire la continuità delle attività agricole, turistiche e di
allevamento tipiche della provincia senese. Un vero e proprio
“spreco di legalità” le cui cause sono da ricercare:
a)
nella revoca dei fidi bancari: le banche “chiudono i rubinetti” non
consentendo alle aziende confiscate di proseguire le attività;
b)
dopo il sequestro i fornitori chiedono di “rientrare” immediatamente
dei loro crediti;
c)
innalzamento dei costi di gestione per il ricollocamento
dell’azienda in un circuito legale con regolare fatturazione delle
commesse e regolarizzazione dei rapporti di lavoro;
d)
gestione conservativa delle aziende da parte dell’Autorità
Giudiziaria con Amministratori che spesso si trovano senza
strumenti, risorse e competenze specifiche.
Queste in sintesi le cause che impediscono alle aziende
sottratte alla criminalità organizzata di sostenere il Paese con
occupazione e produttività in un momento di grande difficoltà
economica e sociale.
Sono stati
numerosi in questi giorni
gli appelli
- provenienti dagli enti locali, dal mondo della
magistratura, del sindacato e dell'associazionismo - a non procedere
alla vendita della più grande azienda agricola confiscata in Italia
e a riprendere il percorso avviato dal tavolo istituzionale presso
il Ministero dell'Interno, con la Prefettura di Siena, la Regione
Toscana, la Provincia di Siena e il Comune di Monteroni D'Arbia, che
andava nella direzione di una sua restituzione alla collettività,
salvaguardandone i posti di lavoro presenti... [leggi tutto l'articolo... ]
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