«... l’antimafia, più che atto esemplare di singoli eroi, è stata per molti anni mobilitazione popolare e bisognerebbe compiere ogni sforzo perché sia liberazione collettiva dentro un progetto di democrazia partecipata, di riconoscimento di diritti e soddisfacimento di bisogni, cancellati o negati dalle dinamiche del mercato globalizzato, di cui le borghesie mafiose sono insieme prodotto e riproduttrici.»
Dopo anni di negazione e di silenzio, il mercato mediatico sforna continuamente prodotti di largo consumo che spesso danno un’immagine distorta e fuorviante tanto della mafia che dell’antimafia. Una mafia ridotta a poche decine di padrini e a qualche migliaio di gregari e una trama di rapporti (la famigerata “trattativa”) circoscritta a pratiche episodiche, svelate centellinando le dichiarazioni, a pianificare l’istogramma dell’attenzione, e un’antimafia iconizzata nella parola e nel gesto di personaggi di successo. L’autore di questo libro da decenni è impegnato in un’attività di ricerca e di mobilitazione sulla base di una concezione della mafia e dell’antimafia al di là delle idee correnti. Se queste sono dominate dalla polarizzazione (o “subcultura” o “associazione a delinquere”) il “paradigma della complessità” lega l’associazionismo criminale a un sistema di relazioni che ne costituisce il vero punto di forza, garantendo insieme continuità e adattamento al mutare del contesto. E l’antimafia, più che atto esemplare di singoli eroi, è stata per molti anni mobilitazione popolare e bisognerebbe compiere ogni sforzo perché sia liberazione collettiva dentro un progetto di democrazia partecipata, di riconoscimento di diritti e soddisfacimento di bisogni, cancellati o negati dalle dinamiche del mercato globalizzato, di cui le borghesie mafiose sono insieme prodotto e riproduttrici.
Umberto Santino è fondatore e direttore del Centro siciliano di documentazione sorto nel 1977 e successivamente dedicato a Giuseppe (Peppino) Impastato, il militante della Nuova sinistra, proveniente da una famiglia mafiosa, assassinato dalla mafia nel 1978. Assieme ai familiari e ad alcuni compagni di Peppino ha condotto una dura battaglia per difenderne la memoria da chi lo voleva terrorista e suicida e per ottenere giustizia, con la condanna dei mandanti dell’assassinio e con la relazione sul depistaggio delle indagini della Commissione parlamentare antimafia.
È autore di vari scritti, tra cui ricordiamo: Una ragionevole proposta per pacificare la città di Palermo (1985, 2006), La mafia in casa mia, storia di vita della madre di Peppino Impastato, con Anna Puglisi (1986, 2003), L’omicidio mafioso (1989), L’impresa mafiosa (1990) e Dietro la droga (1993) con Giovanni La Fiura, Libro di Giona (1993), La borghesia mafiosa (1994), L’alleanza e il compromesso (1997), I giorni della peste (1999, 2006), La mafia interpretata (1995), Dalla mafia alle mafie (2006), Mafie e globalizzazione (2007), Storia del movimento antimafia (2000, 2009). (In copertina: il "papello", una lettera a Berlusconi e alcuni "pizzini" di Bernardo Provenzano) |
"Storia del movimento antimafia: Dalla lotta di classe all'impegno civile"
Questa nuova edizione, si propone soprattutto di promuovere una riflessione, in primo luogo nell'ambito di un movimento che deve crescere, diffondersi e radicarsi, ma anche in un ambito più ampio, quello della società civile più o meno organizzata e quello ancora più esteso dei lettori che desiderano conoscere la storia remota e attuale delle lotte contro uno dei fenomeni più preoccupanti della società contemporanea e impegnarsi per la costruzione di alternative efficaci e praticabili.
Le pagine della Storia del movimento antimafia si articolano in tre parti:
la prima parte, "II movimento contadino e la lotta contro la mafia", abbraccia un arco di tempo che va dai Fasci siciliani, al fascismo, al secondo dopoguerra; di questa parte ne consiglio un'attenta lettura perchè non è solo la "cronaca" del movimento contadino più importante a livello europeo negli anni fra la fine dell'800 ed i primi del 900, che solo un cultore del calibro di Umberto Santino poteva raccontarlo restituiendoci tutta la forza e la volontà di riscatto popolare di cui si è persa la memoria.
la seconda parte, "Un periodo di transizione", è sui cruciali anni '60 e 70;
la terza parte, "L'impegno della società civile", analizza la lotta contro la mafia dagli anni '80 a oggi.
Il volume contiene anche un'appendice sulle associazioni e le iniziative antimafia in Italia aggiornata ad oggi, essenziale repertorio di punti di riferimento in tutto il territorio nazionale.