“Lunga è la notte e senza tempo” scriveva Peppino Impastato in una sua poesia.
Lunga e infinita
questa notte della Repubblica italiana, dove il delirio leghista del
recupero delle tradizioni e dialetti porta il sindaco di Ponteranica,
piccolo comune del bergamasco a rimuovere la targa dedicata a Peppino
Impastato dalla biblioteca comunale.
Meglio dedicarla a
una “personalità locale” che a un giovane giornalista e militante
politico che ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia e che da
cosa nostra è stato trucidato nel maggio del 1978.
Ci
sono voluti anni per arrivare alla verità sull’omicidio di Impastato e
perché terminasse la campagna diffamatoria nei suoi confronti.
Ma per il sindaco leghista niente può cancellare la macchia, la colpa di essere meridionale.
Il
sindaco leghista di Ponteranica Cristiano Aldegani aveva giurato - tre
anni fa, nel settembre del 2009 - che dopo aver tolto la targa (messa
dalla ex maggioranza) che intitolava la biblioteca comunale di via
Valbona a Peppino Impastato, non l'avrebbe più rimessa. Avrebbe invece
voluto intitolare la biblioteca a padre Giancarlo Baggi, prete dei
Sacramentini, scomparso nel 2000.
Ne
erano nate polemiche, arrivate fino in Sicilia, al paese di Peppino
Impastato. Ma poi l'iniziativa era rimasta ferma, anche perché non erano
ancora trascorsi dieci anni dalla morte di padre Baggi, necessari per
l'intitolazione. E la questione sembrava dimenticata.
Da
quell’episodio, lo ricorderete nacque una mobilitazione nazionale di
sindaci ed associazioni che hanno intitolato decine di biblioteche,
strade, piazze, parchi, luoghi di pubblico interesse, sezioni di
associazioni ecc. al militante antimafia siciliano
Fino
a ieri (30/5), quando il sindaco ha mandato gli inviti
«all'intitolazione della biblioteca comunale a padre Baggi, che si terrà
a Ponteranica martedì 5 giugno, anche con il coinvolgimento delle
classi di 5ª elementare, che deporranno un loro elaborato grafico.
Un'iniziativa
che ha sorpreso consiglieri, cittadini e le associazioni che, tre anni
fa, si erano battute per far cambiare idea al sindaco. A cominciare
dalla sezione provinciale dell'associazione Libera e dal Comitato per Peppino Impastato: «È stato un fulmine a ciel sereno, non c'era nulla nell'aria che potesse far pensare a questa decisione improvvisa», dice Vanni Cassis, referente di Libera Bergamo. Che aggiunge: «Sembra che nemmeno le scuole, coinvolte nell'iniziativa, sapessero dell'intitolazione a padre Baggi. Non ci giriamo dall'altra parte nemmeno questa volta. Stiamo pensando a cosa organizzare per esprimere il nostro no a questa iniziativa.». Sulla stessa linea, anche il Comitato per Impastato, che con il suo referente Carlo Colombi dice: «Voglio
ricordare che gli stessi padri Sacramentini avevano chiesto
all'amministrazione di non "usare" padre Baggi in contrapposizione con
Impastato, ma di dedicargli un altro luogo. Questo è un fatto grave, reagiremo».
Notizie di mobilitazioni si stanno intanto susseguendo e sono divulgate da giornali e dal web in tempo reale:
Fra le prime, quella molto singolare di GIULIO CAVALLI,
scrittore, attore, regista, dal 2010 consigliere regionale per S.E.L.
in Lombardia: una petizione via web che genera ed invia in automatico
una e-mail al Sindaco leghista di Ponteranca Aldegani, con il testo
sotto indicato.
Questo il testo della mail che arriva al Sindaco di Ponteranica sottoscrivendo l’appello a questo sito
Caro sindaco, apprendo
dalle agenzie di stampa l'intitolazione della Biblioteca Comunale a
"Padre Giancarlo Baggi" che, inevitabilmente, riaccende la questione
della precedente rimozione della targa alla memoria dell'attivista
antimafia Peppino Impastato barbaramente ucciso dalla mafia. Già
nel 2009 aveva preso questa decisione (negata da uno stop della
Prefettura per questioni burocratiche) e anch'io faccio mie le stesse
parole usate dal fratello di Peppino, Giovanni Impastato, in quei giorni
quando disse «Ho provato fastidio per ciò che è accaduto. È una cosa
indegna, un gesto incivile che offende la dignità umana. Nella scelta
del sindaco di Ponteranica leggo solo razzismo. A parole si parla di
lotta alla mafia ma da certi fatti come quello di Ponteranica si capisce
che la lotta alla mafia non interessa».
Ritengo
(come tanti altri cittadini) che la sua ostinazione sia un'inutile
provocazione che di certo non rende giustizia alla memoria di Peppino e,
ancora meno, ai tanti (anche nel suo paese) che credono nelle idee di
una generazione che ha avuto il coraggio di ribellarsi alla mafia.
Sicuramente
la scelta di intitolare al caro Padre Baggi qualche altro significativo
luogo del suo paese eviterebbe di lasciare intendere in questa sua
decisione un tentativo di rimozione culturale della figura di Peppino
Impastato.
Siamo sicuri di un suo ripensamento e di una sua assunzione di responsabilità.
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(Fonte: bergamonews.it )
La richiesta è di padre Giuseppe Bettoni, vice provinciale dei Padri Sacramentini.
“Non siamo stati invitati e nemmeno informati. Riconfermiamo la nostra distanza da questa iniziativa del Comune di Ponteranica. Padre Giancarlo Baggi aveva grande sensibilità culturale e ci dispiace che la sua persona venga strumentalizzata e contrapposta a quella di Peppino Impastato,
che ha dato la sua vita per combattere la mafia. Se si voleva ricordare
padre Baggi bastava scegliere un altro luogo, una via, una piazza, una
sala. Lanciamo un appello perché il sindaco Aldegani riveda la sua posizione”.
Per
ribadire la loro contrarietà i padri Sacramentini, Libera e il Comitato
per Peppino Impastato hanno deciso promuovere una serata per il
prossimo 13 giugno per mettere a confronto le due figure di Peppino
Impastato e di Padre Baggi. Intanto hanno deciso di tenersi lontano
dall’annunciata cerimonia di intitolazione della biblioteca civica al
sacerdote bergamasco: “Non vogliamo creare tensioni”.
Anche i familiari di padre Baggi si dicono stanchi di questa strumentalizzazione del proprio congiunto.
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Chi invece ha deciso di protestare contro la decisione del sindaco Aldegani sono il Movimento Studentesco e Rifondazione comunista che promettono contestazioni e presidi proprio nella giornata di martedì 5 giugno.
Insomma
gli animi tornano a scaldarsi anche sul Web, proprio come tre anni fa
quando il sindaco di Ponteranica appena eletto, e a capo di una
maggioranza di Lega e Pdl, come primo atto del suo mandato decise di
togliere la targa della biblioteca, intitolata a Peppino Impastato nel
2008 dopo una serie di iniziative e percorsi culturali ed educativi per
far conoscere la battaglia contro la mafia.
Fa
paura Peppino, un simbolo della lotta contro la mafia, anche a quei
poteri che affondano le proprie radici in una realtà, come quella della
Lombardia o dell’Italia settentrionale, caratterizzate da una larga
fetta di economia occulta e malavitosa cresciuta grazie agli spazi
concessi da componenti o forze politiche che hanno fatto de liberismo
selvaggio e dell’affarismo arrembante la propria stella polare.
Non è pensabile che la provocazione del sindaco leghista di Ponteranica, per la sua gravità, possa passare in secondo piano.
Contro tale provocazione occorre che insorga un largo schieramento democratico ed antifascista.
Facciamo sentire la nostra voce per rimettere la targa di Peppino Impastato al suo posto !
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