lunedì 28 gennaio 2013

M.U.O.S. - L'occhio del pentagono in Sicilia


M.U.O.S. – L’occhio del pentagono in Sicilia

Il M.U.O.S. (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi (provincia di Caltanissetta), dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Gli altri sono collocati in Virginia, nelle Isole Hawai e in Australia. Ci mancava l'Italia, naturalmente!
Il potente sistema di antenne e radar sarà utilizzato per coordinare in modo capillare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, è infatti ritenuto dagli Stati Uniti un elemento fondamentale del sistema globale per la gestione delle guerre future e il controllo del pianeta.
Niscemi, Sigonella… si, parliamo dell’Italia, ma anche di una riserva naturale facente parte della rete Europea di Parchi e Riserve in cui vige una protezione Speciale: “la rete natura 2000”, essendo attraversata dalle rotte migratorie dell’avifauna e “valorizzata da aspetti di macchia e di gariga che ospitano importanti elementi floristici e faunistici…”,  come citato nel suo Decreto istitutivo, ma soprattutto parliamo della gente che ci abita e della sua salute ed incolumità.
La Rete Natura 2000 (RN2000) è la rete ecologica europea costituita da aree destinate alla conservazione della biodiversità. Tali aree, denominate Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC), hanno l’obiettivo di garantire il mantenimento ed il ripristino di habitat e specie particolarmente minacciate.
Per il raggiungimento di questo scopo, la Comunità Europea ha emanato due direttive: la Direttiva 79/409/CEE  Uccelli e la Direttiva 92/43/CEE Habitat, volte alla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica e, in specie, degli uccelli migratori che tornano regolarmente nei luoghi oggetto della tutela.
Cosa avranno mai in comune un sistema di telecomunicazioni militare americano, un’area a Protezione Naturalistica Speciale ed il pericolo per la salute e l’incolumità della gente che vive in Sicilia? Poco o nulla (apparentemente).
Questa è la tesi di chi ha progettato e sta realizzando questo mega sistema di rete di telecomunicazioni globale per fini militari, che non ha precedenti e di cui uno dei 4 terminali terrestri è in avanzato stato di realizzazione a casa nostra, con il favore di chi, in violazione non solo delle norme di salvaguardia naturalistica Europee, dei principi fondamentali della nostra Costituzione, (art. 2, art. 5, art. 9, art. 10, art. 11….), della sovranità di uno Stato sul suo territorio, con un’installazione militare di questa portata, è (conseguentemente) incurante di mettere anche in pericolo la salute e l’incolumità pubblica con emissione di onde elettromagnetiche ad altissima potenza, il cui scopo è la trasmissione con sommergibili, navi, velivoli bellici e truppe statunitensi in tutto il mondo.
Lo scopo di tale complessa infrastruttura è, infatti, il controllo e il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, sia sopra che sotto la superficie terrestre.
Le informazioni che le quattro stazioni raccoglieranno permetteranno ai vertici militari statunitensi il controllo di tutti i cosidetti utenti mobili, tra cui i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella.
Per ciò che sappiamo, tre delle quattro stazioni di terra sono state completate. Solo quella di Niscemi è attualmente in costruzione e, sembra, in fase di completamento. Dei cinque satelliti, solo il primo è stato lanciato il 24 febbraio 2012 e finito di testare il 24 luglio 2012. Si prevede che l'ultimo satellite sarà in orbita entro il 2015. Allora il sistema sarà pienamente funzionante.
Differentemente da quanto affermato da diverse fonti, anche istituzionali, il sistema M.U.O.S. non sostituirà interamente il sistema UFO già esistente nella stazione NRTF-8.
NRTF-8 (Naval Radio Trasmitter Facility) è la base militare americana di Niscemi (CL) dove sono operative dal 1991 41 antenne in banda HF e una in banda LF, alta circa 140 m e con una potenza di emissione nell'ordine dei 500-2000 KW, il cui scopo è la trasmissione con i sommergibili militari.
Da studi basati sui pochi dati raccolti dall'ARPA Sicilia, è scientificamente fondato il timore che l'istallazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche.
La base NRTF-8, che ospiterà anche il M.U.O.S. si trova proprio all’interno della Riserva Naturale della Sughereta di Niscemi, uno dei pochi parchi naturali con alberi da sughero ormai rimasti in Italia, tutelata da leggi rigorose che vietano qualsiasi intervento umano. Nel 2000 il parco è stato inserito nella Rete Natura 2000 come Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Nel 2008 il Piano territoriale della Provincia di Caltanissetta ha stabilito che “presso la Sughereta di Niscemi non è concesso realizzare nuove costruzioni e infrastrutture, compresa l’installazione di antenne e tralicci . In evidente violazione di queste norme, gran parte di una collina è stata già disboscata e spianata per creare la superficie su cui sarà collocata la stazione M.U.O.S.
In questo clima di illegalità, imposizioni, silenzi che hanno coperto le evidenti complicità anche istituzionali, la protesta della popolazione non si è fatta attendere: è nato “Il Movimento No M.U.O.S. Sicilia” che è attivo con associazioni, di cittadini e Comuni su diverse linee di azione, sia per ciò che concerne l'informazione che nel lungo e paziente lavoro di osservazione, raccolta dati sanitari e contrasto, ma anche attraverso percorsi legali, con importanti iniziative in corso.
Nonostante la grande partecipazione popolare alle manifestazioni e le firme raccolte, l’informazione ed il messaggio di comitati ed associazioni non riesce ancora raggiungere “il grande pubblico”.
Ci sono ancora molti dubbi sull'intera questione M.U.O.S. e, soprattutto, sulla stazione già operativa.
Attualmente l’attività di informazione prosegue nelle piazze reali e virtuali, nelle scuole, nelle sedi istituzionali, di cui ancora troppo poco si sa attraverso i pochi  organi di informazione che ne hanno dato spazio, con la produzione di opuscoli, filmati, rapporti informativi, avendo avviato anche canali di comunicazione diretta con attivisti ed esperti.
Le mobilitazioni di questi giorni, a detta di persone che vivono da settimane nel presidio “campo No-Muos” di Niscemi, per difendere la loro terra, il diritto alla salute prima che la loro libertà, sono del tutto analoghe a quelle dei “ragazzi dell’82”, perché li si respira quello che Paolo Borsellino definiva “il Fresco Profumo di Libertà che si oppone al puzzo del compromesso”, perchè ancora una volta come trent’anni fa contro i missili nucleari Cruise a Comiso, il popolo siciliano scende in lotta contro la tragica alleanza tra le mafie e la militarizzazione.
Come scrive il giornalista ed attivista Antonio Mazzeo, nel suo blog: “ quei ragazzi di Niscemi sono simili a quelli che dal 1982 all’84 diedero vita al Campo internazionale per la pace e all’IMAC di Comiso. Solo che allora i “nativi” si contavano sulla punta delle dita, mentre a dar vita ad azioni dirette e blocchi alla base dell’apocalisse atomica c’erano messinesi, catanesi, palermitani, veneti, lombardi, tedeschi, inglesi e perfino qualche giapponese.
Stagione intensa di speranze, piccole vittorie e storiche sconfitte, segnata dal piombo politico-mafioso contro il segretario Pci Pio la Torre e il giornalista Pippo Fava de I Siciliani, innamorati entrambi della lotta contro i Cruise e di quei giovani di Comiso….”
fonti:
Regione.Sicilia.it (sughereta di Niscemi)

Video dell'intervento di Antonio Mazzeo ad una conferenza a Firenze il 27 Ottobre 2012 che ha trattato il tema: “governare le guerre climatiche e nucleari attraverso i comandi satellitari e telematici del M.U.O.S.”




giovedì 24 gennaio 2013

Archiviazione querela di Saviano contro "Liberazione"

Archiviazione della querela di Saviano contro il quotidiano "Liberazione"

Comunicato stampa del Centro siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, sulla conclusione per archiviazione della vicenda della querela per “diffamazione a mezzo stampa” sporta da Roberto Saviano contro il quotidiano “Liberazione”:
Ieri, 21 gennaio 2013, il G.I.P. presso il Tribunale di Roma, Barbara Callari, ha depositato un'ordinanza di archiviazione della querela di Roberto Saviano contro il direttore del quotidiano "Liberazione", Dino Greco, e il giornalista Paolo Persichetti.
La querela seguiva alla pubblicazione di articoli in cui si riprendeva la richiesta del Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo di rettificare un'affermazione contenuta nel libro La parola contro la camorra di Roberto Saviano, secondo cui il film "I cento passi" avrebbe "riaperto il processo" per il delitto Impastato.
Il Centro, in una lettera-diffida dell'ottobre 2010, dimostrava che i processi contro i mandanti dell'assassinio erano cominciati prima dell'uscita del film, nel settembre del 2000, e che già nel 1998 si era costituito, presso la Commissione parlamentare antimafia, un comitato per indagare sul depistaggio delle indagini. Alla lettera-diffida l'editore Einaudi rispondeva che "ulteriori iniziative diffamatorie" sarebbero state "perseguite nei termini di legge".
Una richiesta di verità veniva scambiata per "diffamazione". La memoria di Peppino Impastato, infangata da chi lo voleva terrorista e suicida, è stata salvata e si è ottenuta giustizia, con le condanne dei responsabili, nonostante i depistaggi operati da rappresentanti della magistratura e delle forze dell'ordine, grazie all'impegno dei familiari, di alcuni compagni di militanza e del Centro Impastato.
Il film ha fatto conoscere Peppino Impastato al grande pubblico ma non ha avuto, né poteva avere, alcun effetto da punto di vista giudiziario. Di queste vicende si parla nel volume di chi scrive “Don Vito a Gomorra”, pubblicato nel 2011, e nel libro “Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio”, pubblicato per iniziativa del Centro nel 2012, terza edizione della relazione della Commissione parlamentare antimafia.
ll Centro prende atto del provvedimento del Tribunale di Roma e invita ancora una volta autore ed editore ad effettuare la rettifica di affermazioni non veritiere. Sappiamo che non ci sono mezzi legali per imporla.
Chiediamo semplicemente un atto di onestà intellettuale ”.
Umberto Santino - Presidente del Centro Impastato

N.T.M.D.T.

N. T. M. D. T.


Non Tutto Ma Di Tutto (ed il contrario di tutto), è quello che stiamo sentendo dai media in queste concitate fasi della campagna elettorale.
Trovo intollerabile che ancora oggi, certi fatti ed affermazioni vengano scambiati ancora per politica o campagna elettorale. I protagonisti? Miserabili facce toste direi !
Da chi si erge a paladino della legalità, sforbiciando qualche nome “pesante” dalle liste “per colpa dei soliti magistrati politicizzati”, salvo confessare pubblicamente che l’operazione è solo dovuta all’esito degli ultimi sondaggi…. a chi cambia radicalmente idea sui bombardieri “F 35”, solo dopo qualche mese avere votato in Parlamento contro un ordine del giorno che ne chiedeva l’eliminazione. Memoria corta? Non solo!
Qualche sera fa un militare in divisa nei telegiornali nazionali delle 20: “Il caccia F35 è "indispensabile" per la Difesa italiana; "Non esistono alternative adeguate" ed esso rappresenterà "la spina dorsale della forza aerea nazionale dei prossimi 40 anni".
Quanto ai problemi tecnici segnalati recentemente, come la vulnerabilità ai temporali, "sono normali in questa fase di sviluppo e verranno via via corretti".
Ohibò, ma si tratta sempre dei difettosissimi aerei da guerra, così come riconosciuto dallo stesso Pentagono, i cui costi stanno lievitando esponenzialmente? Confermare l’ordine significa, non ricordiamocelo solo sotto elezioni, sprecare vergognosamente soldi pubblici che potrebbero sicuramente trovare migliore investimento nell’istruzione, nella salute, nella ricerca e nel lavoro e in tanti altri settori che la crisi e le scelte degli ultimi esecutivi, hanno messo in ginocchio.

martedì 8 gennaio 2013

Nasce il giornale on line 100 passi

NASCE IL GIORNALE ON LINE 100 PASSI

Un altro passo è fatto, nasce il giornale on line 100 passi.
Non si tratta di uno dei tanti giornali o blog che compaiono solitamente sul web, quello esisteva già nel sito di Radio 100 passi. Si tratta invece della partecipazione ad un nuovo ed innovativo progetto editoriale indipendente.
Nasce una Syndication. Testate e grandi firme del giornalismo scelgono di mettere insieme risorse e idee per costruire un progetto. Per rispondere alla necessità di voltare pagina, al vento che sta cambiando portandosi via cartacce e vecchi sistemi di potere anche nell'informazione.
In questo percorso di innovazione e cambiamento, Globalist syndication, questo il nome, opera nella costruzione di un modello informativo aperto e realmente partecipativo, al contrario del sistema chiuso dei media tradizionali.
Un'agorà nella quale condividere informazioni, far crescere una news-factory partecipativa che sappia realizzare un'informazione doc, controllata e garantita fin dalle fonti.
Con 100 PASSI, “100 firme per un solo punto di vista, il tuo”: Gianni Cipriani direttore del progetto; Onofrio Dispensa, già vice-direttore del Tg3, ideatore di Linea Notte; Giovanna Botteri, Corrispondente della Rai dagli Stati Uniti; il vignettista Vauro; Giuliana Sgrena, Giornalista del manifesto e di Die Zeit; Ernesto Bassignano, Cantautore, giornalista e conduttore radiofonico; Giulia, l'associazione delle giornaliste unite; il giornalista Xavier Jacobelli; Tiberio Timperi giornalista conduttore televisivo; Ennio Remondino, Giornalista e inviato di guerra della Rai; Gigi Moncalvo giornalista televisivo; e tanti altri; tra le testate non ultimi anche gli amici di Telejato.
Insieme saremo impegnati a difendere e a promuovere la libertà della rete, la sua autonomia e neutralità, e tra i nostri obiettivi quello di partecipare all'innovazione dell'informazione e del giornalismo.
La linea guida sarà l'indipendenza editoriale e la trasparenza degli obiettivi.

Riepilogando, 100 passi:
si legge su:      http://www.100passi.info/
si guarda su:   http://www.100passi.tv/

Per non dimenticare: Giuseppe Fava


Per non dimenticare: GIUSEPPE FAVA
[scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984]

In una celeberrima intervista rilasciata a Enzo Biagi, appena una settimana prima del suo assassinio, verità di un’incredibile attualità già note e denunciate 29 anni fa dal giornalista antimafia siciliano:
Io vorrei che gli italiani sapessero che non è vero che i siciliani sono mafiosi. I siciliani lottano da secoli contro la mafia.
I mafiosi stanno in parlamento, i mafiosi sono ministri, i mafiosi sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono al vertice della nazione. Nella mafia moderna non ci sono padrini, ci sono grandi vecchi i quali si servono della mafia per accrescere le loro ricchezze, dato questo che spesso viene trascurato.
L’uomo politico non cerca attraverso la mafia solo il potere, ma anche la ricchezza personale, perché è dalla ricchezza personale che deriva il potere, che ti permette di avere sempre quei 150mila voti di preferenza. La struttura della nostra politica è questa: chi non ha soldi, 150mila voti di preferenza non riuscirà ad averli mai!
I mafiosi non sono quelli che ammazzano, quelli sono gli esecutori; ad esempio si dice che i fratelli Greco siano i padroni di Palermo, i governatori. Non è vero, sono solo degli esecutori, stanno al posto loro e fanno quello che devono fare.
Io ho visto molti funerali di Stato: dico una cosa che credo io e che quindi può anche non essere vera, ma molto spesso gli assassini erano sul palco delle autorità”.
Giuseppe (Pippo) Fava venne freddato da mani mafiose il 5 gennaio 1984 a Catania, dopo che i potenti della città tentarono fino all’ultimo istante di comprare lui, il suo silenzio e il suo giornale: “I Siciliani”.

lunedì 7 gennaio 2013

Prove di apartheid


Prove di apartheid a Trapani: Un bus solo per immigrati

Leggendo questa notizia torna in mente la celebre canzone di Celentano il mondo in MI settima:
Prendo il giornale e leggo che …
sulla terra sempre c'è una guerra…
si rapina il lunedì, ci si ammazza gli altri dì,
guarda un pò che società! Ipocrisia, qua e là…

Noo ragazzi, ma non rattristatevi così,
i giornali qualche volta esagerano sempre un pò.
E poi se andiamo a vedere questo giornale chissà di quanti anni è...
Anzi, adesso voglio propio vedere la data….
E' di oggi!.
Si è di oggi e Trapani è in Italia !
Ohibò, perché mai questa sorta di ghettizzazione etnica, che ricorda tristemente gli anni bui del razzismo in Sudafrica o negli Stati Uniti?
Alla base di questa intuizione raggelante, arrivata al termine di un confronto con i vertici dell'Atm, l'azienda trasporti di Trapani, ci sarebbero le numerose lamentele dei residenti che, spiega il consigliere comunale Andrea Vassallo, riferiscono di comportamenti poco civili adottati dagli immigrati che spesso creano ed alimentano all'interno del bus un clima di tensione tale da lasciar presagire, prima o poi, il verificarsi di episodi spiacevoli.
Insomma, si tratterebbe, senza mezzi termini, di un vero e proprio apartheid in salsa sicula.
Nocciolo della questione è un bus pubblico di linea che collega la città siciliana con il C.A.R.A. (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) posto a 6 km. a Salina Grande.
Per il consigliere Opportuno sarebbe, valutare l'ipotesi di istituire un servizio di trasporto esclusivamente dedicato ad essi, da sottoporre a controllo da parte della polizia, al fine di scongiurare i pericoli di ordine pubblico che potrebbero malauguratamente ingenerarsi.
La logica del consigliere non fa una piega: dopo tutto anche agli ebrei, poco meno di un secolo fa, fu proibito di prendere il tram…. e poi, trattandosi di ordine e sicurezza pubblica, perché non chiedere anche il certificato del casellario giudiziario a chi sale? Sarebbe più prudente che i pregiudicati andassero a piedi o prevedere un autobus ad hoc anche per loro? …. E gli omosessuali?... E…
insieme alla canzone di Celentano, signor consigliere comunale della 6° commissione consiliare, a noi torna in mente, soprattutto, l'articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, alla quale anche Lei ha giurato fedeltà: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese", articolo che dal 1° Gennaio 1948 non è mai cambiato !

venerdì 4 gennaio 2013

Buon compleanno Peppino

  
Buon compleanno Peppino !
Il 5 Gennaio Peppino Impastato avrebbe compiuto 65 anni.
I mafiosi di Cinisi lo hanno ucciso il 9 maggio 1978, ma dopo quasi trentacinque anni continua ancora ad essere straordinariamente vivo nelle lotte di tutti coloro che vogliono una società libera dai privilegi, dalle ingiustizie, dagli autoritarismi e dalla logica del profitto.
Ricordare Peppino nel giorno del suo compleanno? No, non è demagogia.
E’ importante ricordare la nascita, come un momento più legato alla vita e all’idea che “Peppino è vivo”, cercando di immaginare cosa avrebbe potuto essere Cinisi e come avrebbe potuto svilupparsi la dialettica politica se Peppino avesse potuto continuare la sua attività di coraggiosa denuncia di mafiosi e politici.
Il 5 Gennaio è una data con due coincidenze: la nascita di Peppino Impastato e la morte di Giuseppe Fava, un personaggio con il quale si possono cogliere delle affinità con Peppino: entrambi legati dal mondo dell’informazione attraverso la denuncia pubblica e dalla volontà di lottare per una Sicilia libera dalla mafia.
Due persone con una diversa storia alle spalle, ma con molti punti in comune: entrambi vengono ricordati come “giornalisti” uccisi dalla mafia: Fava era un “professionista” del giornalismo, Peppino, malgrado qualche rara corrispondenza a “Lotta continua” aveva dedicato la sua attenzione all’informazione orale attraverso Radio Aut. Solo nel 1996 gli sarà concessa, alla memoria, l’iscrizione all’albo dei giornalisti. 
Entrambi avevano identificato nei mafiosi della loro zona, da una parte Nitto Santapaola, dall’altra Tano Badalamenti, i nemici della Sicilia e del suo decollo economico e sociale.
Entrambi amavano l’arte, il teatro, (anche se Peppino non scrisse per il teatro), i lavori teatrali di Fava ancora oggi suscitano ammirazione. Entrambi, subito dopo la loro morte vennero diffamati, secondo le regole e le strategie mafiose, affinchè di loro si perdesse la memoria: Fava un “femminaro”, Peppino un “terrorista”.
Fortunatamente, almeno in questi due casi, il tempo e le indagini hanno fatto giustizia e i colpevoli sono stati individuati e condannati.
L’esempio di Peppino e di Fava ripropone l’importanza e la delicatezza dell’informazione, dove oggi il monopolio che alcuni gangsters e piduisti esercitano su questo campo, consente di creare consenso politico ed economico ai soliti gruppi di potere che continuano, con la violenza a consolidare la propria ricchezza sulle spalle dei più deboli.
Ci sono delle persone che è necessario ricordare anche nel giorno della loro nascita: proprio per le loro idee, il loro coraggio e per ciò a cui hanno dedicato l’esistenza.
Ecco perché preferisco ricordare Peppino per la sua vita, nel giorno della sua nascita….
Sarai sempre con noi, Auguri Peppino !