giovedì 31 maggio 2012

Maggio

MAGGIO
passato.... presente....
uniti dalle stesse lacrime
(click per ingrandire)


mercoledì 30 maggio 2012

2 giugno Festa della Repubblica. Appello inviato al Presidente Giorgio Napolitano

Un appello per chiedere di sostituire la parata del 2 Giugno con iniziative di valorizzazione dei tanti operatori civili italiani che ogni giorno lavorano per la Pace e la Nonviolenza in tutto il mondo, rischiando anche la propria vita. E' questa l'iniziativa proposta quest'anno da Pax Christi, rielaborata dall'Associazione Mestizaje di Cecina, a cui ha aderito il Tavolo per la Pace della Val di Cecina, con l'invito alle Amministrazioni Locali di adeguarsi allo spirito ed ai contenuti dell'appello, nel partecipare o promuovere le celebrazioni della Festa della Repubblica.
Questo l'appello al Presidente:
Castagneto Carducci, li 17/05/2012

al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano

Appello al Presidente della Repubblica
per l’abolizione della parata militare del 2 giugno e sua sostituzione con iniziative di valorizzazione delle tante esperienze di associazioni e persone che, nel rispetto dell’art. 11 della Costituzione, ogni giorno lavorano per la Pace e la
non violenza.
Non possiamo parlare del 2 giugno in maniera “alternativa” senza mettere in conto le solite critiche che ci verranno mosse: di non essere patrioti, di non tenere ai simboli della patria e alle nostre radici storiche, di essere antimilitaristi e così via……. Premettendo, questo vogliamo ricordare che in questa data, nel 1946, si svolse il referendum istituzionale nel quale la maggioranza degli italiani e per la prima volta anche delle italiane, fu chiamata a scegliere tra Monarchia e Repubblica, pronunciandosi a favore di quest’ultima. Il 2 giugno 1946 segna quindi una data fondamentale della storia dl nostro Paese: la nascita della Repubblica attraverso il voto di tutti gli Italiani, uomini e donne, quest’ultime escluse dal voto fino a quel momento!
E Repubblica cosa significa? La Repubblica è una forma di governo di carattere rappresentativo in cui l’organo supremo viene eletto dai cittadini o dal parlamento, e seppur con forme diverse è espressione di democrazia, di rappresentanza della volontà del popolo.
Quindi ci chiediamo come mai una festa che dovrebbe essere appunto dei cittadini, del popolo, venga celebrata con le parate militari, la sfilata delle armi, la mostra degli ordigni bellici! Il due giugno sarebbe bello veder sfilare le persone e le associazioni che si sono impegnate in azioni positive e per la costruzione di un Mondo migliore: il volontario di Emergency che mentre lavorava nell’ospedale aperto a tutte le etnie è stato rapito e liberato, lo studente che ha denunciato il sopruso dei bulli su un compagno disabile, i ragazzi di Libera che vanno a lavorare nei campi confiscati alla mafia, la famiglia dell’immigrato che ha salvato in mare persone che stavano per affogare ed è morto, e così via………
Riteniamo sia fondamentale non promuovere mai, sia a livello nazionale che locale, eventi tesi a esaltare la cultura bellica, ma continuare a sviluppare invece la promozione del servizio civile e le iniziative per la formazione dei corpi civili di pace, quali strumenti efficaci e alternativi agli interventi militari, per sconfiggere le sciagurate scorciatoie delle guerre e del terrorismo.
Questo perché occorre, se vogliamo davvero dare un segnale di cambiamento, cercare di ripensare che il vecchio Mondo è stato costruito sulle macerie delle guerre e se a quel tempo erano giustificate dalla “liberazione dei popoli”, oggi non possiamo trasformarle in “missioni di pace”: c’è pace in Iraq, in Afganistan, in Libia? Sono solo coperture per salvaguardare “affari ed interessi economici o l’appropriazione di risorse naturali”; ed i popoli difficilmente possono trarre un “segnale di pacificazione” attraverso “strumenti e simboli di guerra”! La nostra Repubblica è fondata sulla Costituzione e l’art.11 ripudia la guerra e si basa su altri principi: il lavoro, la giustizia, la libertà, la salute, l’educazione,ecc.
Per questo chiediamo di abolire la parata militare del 2 giugno, oltre al motivo della necessità di risparmio economico (l’anno scorso costò quasi 10 milioni di euro), in tempo di crisi e mentre si impongono pesanti sacrifici ai cittadini.
Per tutti questi motivi Noi continuiamo a chiedere con forza che il Parlamento ed il Governo non confermino l’enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l’acquisto dei cacciabombardieri F35 e che ci si avvii alla revoca delle loro ordinazioni.

Segreteria Tavolo per la Pace della Val di Cecina
Palazzo Comunale di Castagneto Carducci, via Marconi n. 4
Tel 0565 778261 - Fax 0565 763845 cell. 333 2526023
pace@comune.castagneto-carducci.li.it

martedì 29 maggio 2012

Montecerboli-Larderello un intero territorio per la pace, la giustizia e legalità


Centinaia di persone, forse 500, (altrettante a Cecina la sera con Don Ciotti) hanno partecipato giovedì 24 maggio alla 6^ Camminata per la Pace Montecerboli – Larderello, stavolta incentrata sui temi della legalità, giustizia e democrazia e organizzata dal Tavolo per la Pace della val di Cecina in collaborazione con i Comuni di Pomarance e Cecina. Vivace e convinta la partecipazione di tanti cittadini e giovani con tanti gonfaloni dei Comuni del Tavolo per la Pace, della provincia di Pisa e della regione Toscana, oltre ad un consigliere della provincia di Livorno.
Tra le tante associazioni, (impossibile enumerarle tutte) numerosi sono stati i rappresentanti delle Pubbliche Assistenze Anpas tra cui particolarmente impegnati la società Mutuo Soccorso di Montecerboli con mezzi e ragazzi del servizio civile e la Pubblica Assistenza Protezione Civile di Larderello con volontari ed un mezzo di servizio.
Altre associazioni hanno partecipato con le loro bandiere o gonfaloni: l’ANPI di Volterra e Pomarance, Combattenti e Reduci di Montecerboli-Larderello, gli scouts dell’AGESCI di Montecerboli, il gruppo Arcieri “il cerbero” e i 4 rioni di Montecerboli, la Pro loco di Valle, i circoli  ARCI, ACLI, LIBERA sezione di Volterra, la CGIL di Volterra, lo SPI CGIL di Pomarance e la FILCTEM CGIL di Larderello.
La Filarmonica Giacomo Puccini di Pomarance ha aperto la manifestazione e, con Bella Ciao e l’Inno Nazionale, ha segnato la partenza e l’arrivo fin dentro il bel Teatro Florentia di Larderello, allestito appositamente con la fattiva collaborazione della Cooperativa Larderello-Mare.
Numerosi studenti e insegnanti presenti, tra questi i ragazzi dell’Itis di Pomarance, con un bel cartello sul tema della mafia, trasportato da due studentesse per tutto il tragitto.
Il Comune di Monterotondo ha attivato una sua convenzione con Tv9 di Grosseto che ha ripreso l’intera manifestazione con un servizio speciale di circa 20 minuti, già in onda con diverse repliche. I coloratissimi e allegri Maggerini di Lustignano hanno accompagnato la Camminata con i loro canti popolari concludendo in Teatro con due commoventi versi scritti e cantati per Don Armando Zappolini, principale protagonista della serata e per Don Ciotti, poi consegnati la sera in copia alla conferenza di Cecina.
Infatti con suo grande dispiacere Don Luigi non è riuscito ad arrivare in tempo a Larderello a causa del protrarsi degli impegni in Sicilia, proseguiti, dopo la cerimonia a Corleone per Placido Rizzotto, nel pomeriggio, a Portella della Ginestra, inizialmente non prevista.
Al Teatro Florentia il banchetto di Emergency e dell’Associazione Mondo Migliore, con i prodotti del commercio equo e di Libera Terra, hanno accolto le centinaia di partecipanti. 
Benedetto Randazzo del Tavolo per la Pace con l’ausilio di un video ha raccontato l’importante evento del 9 maggio a Cinisi (PA) in ricordo di Peppino Impastato.
La consigliera comunale Sandra Scarpellini di Castagneto Carducci è intervenuta sul concorso “Largo…a Peppino Impastato” con cui sono stati coinvolti gli studenti di Castagneto e Donoratico auspicando l’esportazione di questa bella esperienza (confermata  anche dai tanti disegni affissi alle pareti del Teatro), anche in altre scuole della Val di Cecina.
Lorella Nardi ha letto una bella e appropriata poesia e, come sempre, molto apprezzato e molto efficace l’intervento centrale di Don Armando  Zappolini. sui temi in discussione.
In seguito il saluto del consigliere provinciale Massimiliano Casalini, in rappresentanza della provincia di Pisa, che ha sottolineato alcuni aspetti, tra cui lo scandaloso acquisto degli F35, argomento ripreso in conclusione da Graziano Pacini, coordinatore del Tavolo, che ha rammentato in particolare il recente appello inviato dal Tavolo per la Pace della val di Cecina al Presidente della Repubblica.
In tale appello infatti, oltre alla richiesta di revoca dell’acquisto di armamenti, si è anche avanzata la richiesta  di abolizione della parata militare del 2 giugno e sua sostituzione con iniziative di valorizzazione delle tante esperienze di associazioni e persone che, nel rispetto dell’art. 11 e dell’intera Carta Costituzionale, ogni giorno lavorano su principi di  Nonviolenza,  Pace, Diritti, Giustizia e Legalità.
La manifestazione si è conclusa con il ringraziamento a tutti per la bella e proficua serata  che ha dato un contributo non indifferente alla prosecuzione della lotta per il raggiungimento di questi obiettivi.


Questo il video realizzato da Benedetto Randazzo con le immagini delle manifestazioni di Cinisi in occasione della ricorrenza del 34° anniversario della morte di Peppino Impastato.

mercoledì 23 maggio 2012

Questa è l'ora


Per i fatti accaduti in questi giorni non ci sono parole, penso che neanche chi solitamente scrive riesca a trovare le parole giuste per esprimere/interpretare con pienezza il sentimento che si annida in queste ore nel profondo del cuore di tutti noi. Una grande forza la esprimono queste parole di Don Tonio Dell'Olio... una "pacca sulla spalla" ed il braccio di un amico che ti cinge le spalle mentre all'unisono ti incammini con lui nella direzione giusta e senza aspettare “la pedata di Dio” invocata da Don Luigi Ciotti a Cinisi..... Grazie Tonio!


 

6^ Camminata per la Pace Montecerboli – Larderello

Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina e il Comune di Pomarance (PI) organizzano la 6^ Camminata per la Pace Montecerboli – Larderello per giovedì 24 maggio.

La data infrasettimanale è stata proposta per la disponibilità accordata da Don Luigi Ciotti a partecipare alla Camminata; a lui sarà dedicato l’intervento conclusivo al Teatro Florentia.

Perchè organizzare un’altra Camminata per la Pace? Perchè la Pace passa anche per la legalità.
Sappiamo bene che la Toscana non è terra di mafia, ma potrebbe tuttavia risultare permeabile alle infiltrazioni mafiose, specie se non operiamo per una corretta e puntuale informazione; è la conoscenza che può far venire meno il consenso sociale di cui necessita la criminalità organizzata per strutturarsi. Un territorio integro ed un’economia sana in questo periodo di crisi economica rischia di essere esposto agli appetiti della mafia, ma se lo difendiamo, può diventare un argine insuperabile per la medesima.
Ecco perché ritornare su questi temi con una manifestazione pubblica che coinvolga tutti, non solo Pomarance e la Val di Cecina.

Fratelli d'Italia, l'Italia s'è casta....

L’Italia è un Paese mafioso? Bella domanda!
Caste, lobbies, mafie… gli ultimi accadimenti inducono certamente il cittadino comune quantomeno a qualche riflessione.
Se attribuiamo alla parola mafia un significato più largo, che va cioè oltre a quello legato alle associazioni criminali note, definite e perseguite dal nostro Codice Penale, visto che sempre più si parla di caste e lobbies… questo ha attinenza, vicinanza, contiguità con la mafiosità di questo Paese?
Di sicuro l’onestà e la correttezza in questo paese sono vissute come una colpa da parte di chi non segue (ma non dimentichiamoci mai di chi non ha seguito) “il canto delle sirene” dell’arrogante mondo che gira e tende verso simboli sbagliati con la logica dell’arricchimento, della corruzione, della forza, dell’aggressività, della sopraffazione.
E’ cosa certa che tutto questo ha alimentato la crescita, l’espansione e l’esportazione delle mafie intese come organizzazioni criminali. Ma torniamo a noi, cosa ne è oggi della nostra integrità morale? E’ sufficiente la notizia della cattura di qualche vecchio latitante, a farci stare tranquilli, a non porci delle domande e soprattutto a non riflettere?
Cosa è cambiato in questo paese da farci diventare così “refrattari” verso questi temi e dipingere di color “talebano” (e come tale da denigrare-isolare), chi continua a parlarne o continua a contrastare il fenomeno criminale divenuto piaga sociale?
Cosa ne è dell’indignazione sociale seguita al periodo dello stragismo mafioso dei primi anni 90, ora che le organizzazioni criminali, che non sono solo le mafie conosciute, ma le nuove P2-P3-P4…, imperversano indisturbate da Nord a Sud del Paese, ora che si sono molto “istituzionalizzate” ed inquinano agevolmente l’economia, pezzi di istituzioni, le alte burocrazie e le nostre coscienze?
Il pericolo più grande sta nel fatto che ormai ha pervaso ogni cosa e che non è più riconoscibile: è un errore pensare oggi che la mafia o la mafiosità risiede in un gruppo o partito politico ancorchè i suoi esponenti votino in Parlamento in un certo modo, certo, questi sono segnali da non sottovalutare!
La pericolosità della mafia e della mafiosità sta nel suo essere perfettamente trasversale alla politica, alla società civile, all’economia ed alle istituzioni con la sua subcultura dell’avere ad ogni costo.
Non illudiamoci che lo Stato possa da solo contrastare un fenomeno di questa portata che muove ormai il 25% del P.I.L., intorno a capitali di provenienza illecita: 135 miliardi di € nel 2009! (la manovra finanziaria di Monti per il 2012-2014 è di 60 mld. di €.)
Il fatto eclatante di queste ultime ore: il Parlamento che nega l’autorizzazione all’arresto del 57° (56 sono già in carcere per i medesimi fatti) affiliato alla cosca dei casalesi, perché dopo una fulminea carriera politica oggi siede nel NOSTRO PARLAMENTO, deve necessariamente suscitare l’indignazione generale e farci reagire perché quando vogliono farci credere che “questa è l’Italia” dobbiamo avere tutti un sussulto ed all’unisono dire NO!
In fondo tale diritto è sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione, ricordate ? ….. l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Avevo “i calzoni corti” quando mi fu spiegato e prescritto a scuola di impararlo a memoria; con il passare del tempo ho imparato a comprenderne il suo significato profondo ed oggi… oggi, non posso rimanere impassibile nel vederlo inchiodato come “Cristo in croce” nell’apprendere la notizia che la volontà di oltre 1.200.000 italiani di proporre una Legge, viene calpestata proprio dalle Istituzioni repubblicane.
Non fraintendetemi, non entro nel merito della proposta di legge, che in questo caso era un’abrogazione, mi riferisco al principio fondamentale sancito dall’articolo 1 della Costituzione, che con questo diniego è stato violato, proprio da chi è preposto ad esserne garante.

domenica 20 maggio 2012

Brindisi, l’identikit dei mandanti

[di Enzo Di Frenna | 19 maggio 2012]
Ci sono alcune cose strane che individuo con gli occhi di ex cronista di giudiziaria. Primo: la Sacra Corona Unita non ha interesse che la Puglia sia messa a ferro e fuoco dalle forze dell’ordine, disturbando i traffici di droga, di armi e gli altri interessi criminali del suo business. Quindi non credo sia il mandante. Secondo: l’attentato aveva l’obiettivo di fare notizia nel modo peggiore possibile, facedo una strage di ragazzi nel modo più barbaro. Anche questo, secondo me, non appartiene allo stile della Sacra Corona Unita. La criminalità pugliese ha sempre scelto un basso profilo. Non si hanno notizie di attentati clamorosi – di tale portata – provenienti da tale organizzazione.
Quindi il mandante va ricercato altrove. Si potrebbe ipotizzare che una tale strage sia nello stile della Mafia. La scuola porta il nome di Falcone, quindi si voleva inviare un messaggio ai vertici dello Stato. Ma anche in questo caso, c’è un’anomalia. Cosa Nostra non ha mai coinvolto i ragazzi in stragi di ampio respiro. L’attentato a Falcone e Borsellino fu eclatante, ma colpì magistrati e poliziotti. Sarebbe quindi una strana novità l’uccisione indiscriminata di ragazzi sedicenni.
Chi ha colpito sapeva che sarebbero potuti morire decine di studenti. Faceva parte del piano. Ma la Mafia ha obiettivi altrettanto clamorosi per lanciare i suoi messaggi e la sua sfida. Poteva far saltare in aria un tribunale, oppure uccidere un poltico di rilievo nazionale. Avrebbe ottenuto lo stesso risultato di sdegno e altrettanta visibilità. Invece hanno scelto una scuola. I ragazzi. Il cambiamento.
Oggi il cambiamento in Italia si sta manifestando attraverso i giovani a la Rete. La politica dal basso – che scuote i palazzi del potere – usa Internet. Se tale cambiamento si dovesse propagare sul piano nazionale, l’intreccio politica-mafia sarebbe in pericolo. Quindi i mandanti sono da cercare in pezzi deviati dei poteri dello Stato, che da anni hanno stretto un patto con le grandi organizzazioni criminali. Chi ha piazzato le bombe davanti a una scuola lo ha fatto tenendo all’oscuro la Sacra Corona Unita. È gente spietata che si è infiltrata nel terriorio pugliese. La scelta di usare bombole del gas rende poi difficile rintracciare la provenienza di un eventuale esplosivo. Quindi anonimato assoluto. Tracce zero.
Ho l’impressione che i mandanti siano i membri di quella Cupola Nera – composta da massoneria, politica corrotta, pezzi deviati dei servizi segreti e finanza speculativa – che da decenni tiene in scacco l’Italia. Il cambiamento sta scuotendo le fondamenta del loro potere. Si sentono minacciati. E quindi loro minacciano. Nel modo più feroce possibile.